Villa la Vittoria, Pollone (Biella)

apre a nuovi spazi...

il Giardino

Varcare il cancello di Villa laVittoria, salire lo scalone che immette nel giardino (tra bordure di sempreverde, delicate rose Iceberg ed ellebori che offrono una candida fioritura invernale) è un momento speciale, che disegna il legame con questa casa...
Un prato ricamato di primule, pratoline e ranuncoli fa da “green carpet” all’incontro con ortensie dai tenui colori, rose canine e profumatissimi glicini, caprifogli e gelsomini; poi budleie, lavande e...

Passeggiare nel giardino è ammirare il divenire del paziente lavoro della natura e dei suoi alleati che hanno dato origine a questo spazio accogliente e di grande riservatezza, lasciando che lo sguardo indugi “sugli orizzonti”.
Un’esposizione a mezzogiorno in una zona ben riparata offre dimora a piante ornamentali, fiori, siepi e all’imponente guardiano del porticato e della veranda di questa casa: l’acero, che si specchia nella piscina riscaldata posta non a caso ai margini tra il giardino e il degradante frutteto di meli e melograni, peri, fichi e viti d’uve profumate: un sentiero conduce gli ospiti a osservare in completo relax l’incontro del cielo coi boschi.

Questa interessante combinazione di piante e fiori non è frutto del caso, essa nasconde all’occhio meno esperto il progetto appassionato dei suoi padroni di casa unito alla professionalità di un giardiniere paesaggista e un agronomo: creare l’habitat ideale ad attrarre leggiadri ospiti alati: le farfalle.

Questi lepidotteri non sono introdotti in maniera forzata ma attirati da ciò che li alletta: qui trovano tutto ciò che essi apprezzano in natura (gusti, colori e profumi di specie vegetali ben miscelate) allietandone la permanenza e favorendo la loro riproduzione che vedrà i proprietari e i loro ospiti, entro qualche anno e anche nell’immediato, ammirare, tra aprile e ottobre, molte specie concentrate proprio in questo giardino.
Scenari naturali e buon gusto si intrecciano, dando luogo a un ambiente raffinato, accogliente e insolito.

Oltre il giardino, le perle del biellese… sono le colline di questa terra tra monti e pianura. Lo sguardo indugia sugli “arbò” di castagni, sui faggeti e le chiare macchie di betulle. In inverno la tersa luce avvicina le montagne spolverate di neve zuccherosa; brume grigie e delicate si estendono e si sollevano a perdita d’occhio sulle pianure come a osservare i preziosi acquerelli monocromatici dell’artista giapponese Gyokudo Kaway.
Il rododendro è la primavera, Pollone ne è il suo regno, l’azalea la regina e le ortensie le sue cortigiane in un susseguirsi di tonalità di colori floreali e verdi infiniti che sfociano nelle giornate assolate e nelle fresche sere d’estate.
A sud si nota un perfetto anfiteatro morenico di era quaternaria che divide le terre biellesi da quelle d’Ivrea, ricoperto da fitti boschi. Dal giardino gli occhi divagano da Andrate a Salussola sciogliendosi al tramonto nelle risaie biellesi.